Brrr,
che freddo questa mattina! Quando mi sono svegliata, con grandissima
fatica, come tutti i giorni del resto, sentivo la pioggia sbattere forte sui
vetri e il vento soffiare. Oggi sarebbe stata una di quelle giornate da
manuale: letto-film-libro-cioccolata-divano-pizza-letto.
E invece, è lunedì e
il dovere mi reclama. Per mia fortuna, quando ho messo il piede fuori dal mio
ambientino domestico, il cielo si è schiarito e la pioggia si è placata.
Ricordate
la sventurata di qualche settimana fa? Quella che dovevo accompagnare dalla
nonna dell’ex? Ieri sera, me la sono trascinata a casa.
Nel weekend sono stata
fuori e Sven (Sven-turata) mi ha raggiunto ieri a pranzo. Le sue condizioni
erano veramente pessime: capelli arruffati, occhio calante, fumo nervoso e
lamento continuo. Sul treno di ritorno, dopo aver affrontato per la milionesima
volta lo stesso discorso, le dico: “Questa sera vieni a casa da me, prendiamo una
pizza e guardiamo un film”.
Lei tentenna, poi accetta. Serata carinissima. I
lineamenti appaiono più rilassati, il fumo nervoso è quasi limitato, le
intenzioni sono positive. Prima di andare a dormire, le propongo l’infuso della
sera: una concentrazione di melissa che la sbatte a letto ronfante. Questa
mattina saremmo dovute uscire insieme per andare a lavoro, ma un contrattempo
posticipa il mio ingresso in ufficio. Lei va via, io temporeggio a casa.
Salgo sul bus
e saltellando da un pensiero a un altro, a una fermata intermedia, chi vedo
scendere dal mio stesso bus? Lui, il nipote. Mai incontrato in giro da nessun'altra
parte. Avrei voluto abbandonare il bus e avrei voluto riempirlo di così tanti pugni in faccia da ridurlo
a brandelli. Lui, sta rovinando la vita di Sven. Lui, è presente in tutti i
nostri discorsi. Lui, è Lui. Ma posso macchiarmi di un delitto? Posso vendicare
una donna in lacrime? Posso? No. Con la faccia come un melone, lo chiamo. Lui
si gira e mi saluta. È sorpreso. Io cerco di memorizzare quante più
informazioni possibili: abbigliamento, espressioni, postura. So già che mi potrebbe
essere puntata una lampada in faccia e dovrò raccontare nei dettagli quel
secondo e mezzo di incontro. So già quale sarà la prima domanda: “Era da solo?”.
Sven, stai tranquilla era da solo. Riflettendoci meglio, una donna dietro di
lui c’era. Piccoletta, con la schiena un po’ curva, vestita un po’ all’antica. Sarà
stata la nonna? Dai Sven, scherzo! Tanto lo sai che all’infuori di questo post
non ti dirò nulla.
Ieri sera alle ore 20 abbiamo scelto la congiura del silenzio. Funzionerà? Ma certo che andrà bene e poi ho così tante cosucce da organizzare in vista della mia partenza. Ve ne ho già parlato? No? Azz…
Ieri sera alle ore 20 abbiamo scelto la congiura del silenzio. Funzionerà? Ma certo che andrà bene e poi ho così tante cosucce da organizzare in vista della mia partenza. Ve ne ho già parlato? No? Azz…
Ps.
Sven, hai dimenticato il kit per i ciechi!
Sophie
Sophie
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