Ho trovato finalmente un
attimo di pace. Ma, come spesso succede, non appena dichiarato, si scatenano le
catastrofi peggiori. Mi auguro di smentirmi, almeno per questa volta.
Le ultime due settimane sono
state di fuoco: lavoro, famiglia, casa, amici e impegni di ogni sorta.
Questa mattina in treno, di
rientro dal week end, controllando il blog mi sono accorta che le
visualizzazioni al post di Jan (facciamole un applauso scrosciante) hanno
subito un’impennata. Poche parole, ben dette, semplici ma che hanno colpito la
nostra attenzione. E allora, la riflessione è nata spontanea: abbiamo bisogno
di affetto, di amore, di uno sguardo sincero, una pacca sulla spalla, di un
abbraccio. E non importa chi sia a farlo, quel che importa è che sia vero, che
provenga dal cuore.
Un gesto che racchiude tante parole: ti sono vicino, ti
capisco, ti vorrei aiutare, mi dispiace, vorrei fare di più, sono felice per
te, ti voglio bene. Ed è così semplice allargare le nostre braccia e stringere
forte qualcuno.
La prima volta che ho incontrato
il mio fidanzato, dopo mail, messaggi e tante parole, l’imbarazzo del primo appuntamento
ha serrato le nostre bocche ma non le nostre braccia. Da quel momento non ci
siamo più lasciati.
Ricordate, quando non
trovate le parole, quando pensate di non sapere cosa fare, abbandonatevi a un
lungo abbraccio.
Sophie
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