“Ho dipinto un quadro e gliel’ho
mandato”, “L’ho bloccato su Facebook così non mi parte l’embolo guardando le
sue foto”, “Sono andata con un altro e mi è sembrato di stare con lui”, “Deve
pensare che io sia morta”.
Stop. Fermo gioco. Ricapitoliamo.
Allora, ottobre pazzerello ha decimato gli uomini delle mie amiche. Incredibile
da crederci ma il mio telefono sembra quello di un call center. Da un paio di giorni
storie, atteggiamenti, tattiche assurde. Ieri sera dovevo accompagnare una
sventurata a casa della nonna dell’ex fidanzato. Il momento è stato
tragicomico, ha esordito dicendo: “Andiamo a Prima Porta (per motivi di
privacy, soprattutto perché mi legge, ho inventato la location) a fare un giro?”.
Io: “Ma in un locale?”. Lei: “No a casa della nonna di X”.
Ma ci rendiamo conto dello stato
di follia in cui una donna precipita quando un uomo la molla? Di pochi istanti
fa l’altra sventurata che mi ha detto: “L’ho bloccato su WhatsApp, ora tolgo
pure la data e l’ora dell’ultima visita perché trascorro tutto il tempo col
telefono in mano”.
Hey, ma dov’è la forza che
abbiamo decantato nei momenti di felicità? Dove i consigli che abbiamo dato
alle nostre amiche disperate? Dov’è quella voglia infinita di stare bene?
Succede, come succedono mille
cose sbagliate sotto il cielo stellato di questa sera. Vorremmo che tutto
andasse per il verso giusto e invece spesso dobbiamo fare i conti con la realtà
che non è sempre rosea. Dobbiamo modificare l’atteggiamento per cui un uomo
riesca a condizionare le nostre giornate, il nostro umore, il nostro lavoro, la
nostra vita. Una relazione deve farci stare bene, deve darci quel quid in più
rispetto a uno status da single.
E tra un uomo e una donna, tra un uomo e un uomo, tra una donna e una donna, deve
esserci amore, un amore puro. Un amore altruista, un amore che non scappa
davanti ai problemi, alle difficoltà. Un amore coraggioso, che non teme di fare
errori. E se questo non accade, non è più un problema nostro. Smettiamola di
darci colpe che non abbiamo, piuttosto ritroviamo quella forza bruta che ci fa
dire: tu non mi fai del male.
Accadrà che una mattina apriremo
gli occhi e la pressione allo stomaco sarà sparita, lasciando posto a noi, alla
voglia di ripartire, di ricominciare. E questo succede, perché è la vita che
chiede di vivere.
Nel frattempo, però, datevi al rap
americano, alla preparazione della maratona di New York, all’organizzazione di
una cena di beneficenza (anzi un’intera serie di cene in posti diversi).
Ultimo consiglio, fatevi lasciare
una lettera di referenze, così la prossima volta, al primo appuntamento, vi
presenterete con quella. Ma mute. Così se non gli piace quello che ha letto,
non avrete neanche sprecato fiato.
Sophie
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