giovedì 26 dicembre 2013

Babbo Natale, c'hai preso!

Caro Babbo Natale,

c’hai preso! Ma c’hai preso alla grande. Ma che dico alla grande, alla grandissima.

Certo che gli umani sono proprio strani, tutto quell’impegno per chiederti questo e quest’altro… E poi neanche due righe per dirti grazie?

Io oggi ti dico, ti urlo, ti scrivo: Grazie!



Tu esisti davvero, io l’ho capito sulla mia pelle. E siccome, dopo i recenti eventi, mi sono resa conto che non è più possibile accettare interrogativi sulla tua presenza, io lotterò per la tua affermazione. Lo griderò al mondo intero, a tutti.

A tal riguardo, ho pronta una petizione che lancerò oggi stesso. Si intitola: “Babbo Natale, esiste. Io ho le prove”.

Grazie Babbo, grazie dal profondissimo del mio cuore: rosso come il tuo cappello, candido come la tua barbetta bianca.

Ora, ti chiedo solo un ultimo sforzo. Qualcuno stamattina alla radio cantava: “C’è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò”. Se dici, aspetto l’anno prossimo e ti scrivo un’altra letterina. Scegli tu!

Io resto a disposizione per qualunque tua richiesta. Ricordi i latini? Do ut des.


Sophie 

domenica 15 dicembre 2013

Nulla è come sembra, cara Sophie!

Sono riuscita ad aprire gli occhi e a mettere i piedi fuori dal letto, con una fatica e una flemma che non ricordavo di avere da tempo immemore. E tutto questo perché? La risposta più giusta sarebbe: “Lasciamo perdere”. Ma facciamo insieme un passo indietro e ricostruiamo le ultime dodici ore. Forse anche un po’ prima.

“Sophie, stasera facciamo serata!”. La mia risposta è stata impulsiva: “Wow, mettetemi in lista”. Inizio a prepararmi e prima di uscire, lancio un’ultima occhiata allo specchio e penso: “Niente male, trentunenne, proprio niente male. Fatemi largo”.

Entro e i miei sensi vengono immediatamente sconvolti. Posto carinissimo, musica ascoltabile e tantissima gente. Ne fisso uno e penso: “Ma esiste davvero? Lui è vero?”. Sì, lo è. Fisico scolpitissimo, sguardo penetrante e mani curate. Lo osservo con la bava alla bocca e penso: “Basta crederci”. Ma passa un attimo e cosa vedono i miei occhi ingenui? Lui sta con lui. Aspetta, cosa? Lui sta con lui? Ripetiamo, Lui, quello lì, sta con quell'altro? Improvvisamente un vortice mi ingoia. Qui dentro non è come lì fuori. Lui sta con lui e lei sta con lei. Facciamo una piccola parentesi: ognuno può tranquillamente stare con chi gli pare purché sia felice. Sempre pensato.

Cavolo, ma lui no! Trascorro tutta la serata cercando di ballare e di bere. Ho preso una bottiglietta d’acqua naturale quando sono entrata e la sorseggio tristemente fino a fine serata. Ok, penso, Lui no. Ma ci sarà qui dentro qualcuno diverso come me?

A un certo punto, mi viene quasi un colpo. Lei mi sta fissando. Io queste situazioni non le so gestire. Sono un’abile imbranata. Lei mi guarda sempre di più e sempre di più si avvicina e io mi allontano. Sparisco in bagno e ci sto per un bel po’.

Ora capisco un sacco di cose. Quante volte mi è capitato di vedere in giro per la strada bronzi di Riace? Tante. Da oggi, ho aggiunto un tassello alla mia piccola esperienza in fatto di uomini. Nulla è come sembra. Lui, il belloccio che tanto se la tira e che non mi degna di uno sguardo, da oggi avrà per me finalmente una spiegazione: “Sophie, lui non ti guarda perché tu sei tu”.

Ora, ma perché tanto spreco? Consentitemi questa domanda. Dal mio femminile punto di vista è un autentico spreco.

Le mie gambe sono ancora doloranti e per vivere fino in fondo il lutto, mi sono rimessa a letto. Lo giuro, ancora un po’ e mollo la coperta. E poi che tristezza deludere quel tacco dodici. Da questa angolazione lo osservo ed è così triste: ha un chewing-gum attaccato e la cosa mi fa veramente schifo. Ti vendicherò, decolté nero!



Adesso, però, devo entrare in modalità “Saggio di Natale”. Oggi pomeriggio greggi di giovani creature si esibiranno su un palco e io sono stata invitata. Vado, nulla è come sembra!


Sophie 

giovedì 12 dicembre 2013

Incontri felici

Questa mattina sembrava uguale a tutte le altre e invece aveva in serbo per me un’idea illuminante.

Solito tragitto casa-lavoro, solita calca di gente, solita puzza ambulante. D'improvviso, una faccina nuova ha cambiato la mia giornata.

Quando l’ho vista salire sul bus ho provato un moto di gioia, di piacere, di serenità. Ed è stato in quel momento che ho deciso “Lei dovrà essere una mia amica”. Per forza di cose e per come stanno andando questi mesi, devo iniziare ad abituarmi all’idea e soprattutto a farmela piacere (l'idea). Mi ha guardato con quei suoi occhialetti bifocali, mi ha accennato un sorriso e mi ha chiesto: “Scendi alla prossima?”. Io, sfoggiando un sorriso da bambina innocente, le dico: “No grazie, stia pure”.

Indossava un abito blu cobalto quasi carta di zucchero (a me non starebbe male, in fondo… risalterebbero gli occhi scuri e la pelle olivastra), aveva le gambe coperte (addio ceretta) e i capelli nascosti (addio tinte, tagli e lavaggi frequenti). Mi ha conquistato, insomma.

Ma il momento topico l’ha raggiunto quando mi ha chiesto: “Che cosa ascolti?”. Io, imbarazzata, le rispondo: “Kasabian, li conosce?”, lei: “Mmm, no”. Io: “Mi caricano un sacco”. Lei: “Wow, li cercherò”. E mi sorride di nuovo.

Siamo state amiche per poco, anzi per pochissimo. Lei, una suorina vecchina, bellissima e delicatissima. Le ho voluto bene.

Purtroppo è scesa prima che le potessi chiedere il numero di telefono, mi ha salutato e mi ha detto: “Sei bella, lo sai?”. Io: “Grazie, sì, forse lo so”. Lei ha sbattuto leggermente le palpebre quasi a volermi dire “Brava bambina”.



Beh, se le cose dovessero andare ancora così, un ripiego ce l’ho già.


Sophie

venerdì 6 dicembre 2013

Caro Babbo Natale...

Carissimo Babbo Natale,

una lettera da parte mia non l’hai ricevuta mai. E siccome io non sono mai stata tanto brava quanto in questo 2013, eccola qui tutta per te. Forse è un po’ prestino ma per mettere a posto tutto quello che ti chiederò, devo giocare d’anticipo.


Hey barbetta bianca, quanto sono stata buona? Dai, ripetilo insieme a me: “Sophie, sono fiero di te e realizzerò tutti i tuoi desideri”. Lo hai detto, non fare la carogna e non girarti dall’altra parte! Capisco che stiamo attraversando una particolarissima congiuntura economica e che la coperta è troppo corta, l’evasione è troppo alta, lo spread per fortuna si è abbassato, la Germania picchia duro, il valore dell’export potrebbe migliorare, i fondi di solidarietà europei non bastano per le emergenze di questo Paese, i paradisi fiscali sono troppo lontani. 



Continuo? Ma no, tu sai già tutto. Dove eravamo rimasti? Ah, sì, quindi, date le precedenti non chiedo oggetti (quelli me li compro da sola) ma opere di bene.

Hai afferrato il concetto? Se vuoi, te lo spiego meglio. Ho tutta una serie di desideri che non costano proprio nulla. Ma se ti dico, niente, significa proprio neanche un centesimo. Non devi, in soldoni, togliere a nessuno per dare a me. E poi tu sei Babbo Natale e non Robin Hood.

Quello che ti chiedo però vorrei che fosse a fondo perduto. Nel senso, tu lo concedi ma poi io non voglio sentirmi debitrice. Se nel 2014 deciderò di essere meno buona rispetto a questo anno appena trascorso, non devi passare a ritirarlo.

Allora, parcheggia un attimo le renne e mettiti comodo.


Ti faccio un breve elenco:

Vorrei che C. superasse il concorso
Vorrei che A. trovasse un po’ di serenità
Vorrei che F. facesse chiarezza
Vorrei che F.a mi chiamasse un po’ meno al telefono
Vorrei che a F. facessero un contratto dignitoso
Vorrei che C. trovasse quel posticino carino in cui realizzare i suoi sogni
Vorrei che G. e I. continuassero a volermi bene come nell’ultimo anno
Vorrei che il mio papà smettesse di pensare sempre a noi figli e si preoccupasse di più per la sua salute
Vorrei che la mia mamma la smettesse di pensare troppo

Vorrei che tutti si preoccupassero un po’ più per gli altri e meno per se stessi

Ed io?

Lo so che non c’è niente da fare per il mio unico desiderio: è troppo grande e impossibile per chiederti di realizzarlo. Magari qualcuno lo chiederà per me. Ecco, confido in questo!

Ci risentiamo il prossimo anno. Mettiti subito a lavoro e vedi di darmi retta. Mi accorgo, barbetta, se hai nicchiato su qualcosa.

La tua brava e buona

Sophie

mercoledì 4 dicembre 2013

Auguri princess!

La mezzanotte non è ancora scattata e io sono in tempo! Ho corso come una matta per arrivare a casa, accendere il pc e scrivere per quella piccola donna che oggi ha raggiunto un nuovo traguardo. Sai, morettina, a me di te piace proprio tutto. Sei un piccolo portento, piena di energia, di bellezza e di amore.

Sei una di quelle donne che devono essere solo amate. Punto. Né una parola in più né una in meno. Ci sei tutte le volte che ti cerco, tutte le volte che chiedo un consiglio e, purtroppo, anche quelle volte in cui mi bacchetti.

La vita ti ha dato tanto ma ti ha anche chiesto tanto e tu con la determinazione che hai dentro quel corpicino minuscolo ma perfetto, hai saputo rispondere.



Ti voglio bene, ma così bene che neanche lo immagini. Mi sarebbe piaciuto che a festeggiare il tuo compleanno fossimo state in tre. Ti avremmo guardato negli occhietti vispi e ti avremmo regalato una torta fantastica. Piena di candeline, di cuoricini e di tanto, tanto amore.

Le vittorie arriveranno e anche le risposte che cerchi. E poi, vi ho fatto una promessa. Magari ci arrivi per prima tu. Shhh, non fare quel pensiero!

Auguri princess!


Sophie

lunedì 2 dicembre 2013

Amo

Di recente ho una strana fissazione con le poesie, i sonetti, i poemi, e anche le tragedie.
Ecco la poesia più bella che ho letto oggi.

In quanti modi ti amo? Fammeli contare.
Ti amo fino alla profondità, alla larghezza e all'altezza
Che la mia anima può raggiungere, quando partecipa invisibile
Agli scopi dell'Esistenza e della Grazia ideale.
Ti amo al pari della più modesta necessità
Di ogni giorno, al sole e al lume di candela.
Ti amo generosamente, come chi si batte per la Giustizia;
Ti amo con purezza, come chi si volge dalla Preghiera.
Ti amo con la passione che gettavo
Nei miei trascorsi dolori, e con la fiducia della mia infanzia.
Ti amo di un amore che credevo perduto
Insieme ai miei perduti santi, - ti amo col respiro,
I sorrisi, le lacrime, di tutta la mia vita! - e, se Dio vorrà,
Ti amerò ancora di più dopo la morte.




Panacea per il lunedì!

Jan