giovedì 26 dicembre 2013

Babbo Natale, c'hai preso!

Caro Babbo Natale,

c’hai preso! Ma c’hai preso alla grande. Ma che dico alla grande, alla grandissima.

Certo che gli umani sono proprio strani, tutto quell’impegno per chiederti questo e quest’altro… E poi neanche due righe per dirti grazie?

Io oggi ti dico, ti urlo, ti scrivo: Grazie!



Tu esisti davvero, io l’ho capito sulla mia pelle. E siccome, dopo i recenti eventi, mi sono resa conto che non è più possibile accettare interrogativi sulla tua presenza, io lotterò per la tua affermazione. Lo griderò al mondo intero, a tutti.

A tal riguardo, ho pronta una petizione che lancerò oggi stesso. Si intitola: “Babbo Natale, esiste. Io ho le prove”.

Grazie Babbo, grazie dal profondissimo del mio cuore: rosso come il tuo cappello, candido come la tua barbetta bianca.

Ora, ti chiedo solo un ultimo sforzo. Qualcuno stamattina alla radio cantava: “C’è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò”. Se dici, aspetto l’anno prossimo e ti scrivo un’altra letterina. Scegli tu!

Io resto a disposizione per qualunque tua richiesta. Ricordi i latini? Do ut des.


Sophie 

domenica 15 dicembre 2013

Nulla è come sembra, cara Sophie!

Sono riuscita ad aprire gli occhi e a mettere i piedi fuori dal letto, con una fatica e una flemma che non ricordavo di avere da tempo immemore. E tutto questo perché? La risposta più giusta sarebbe: “Lasciamo perdere”. Ma facciamo insieme un passo indietro e ricostruiamo le ultime dodici ore. Forse anche un po’ prima.

“Sophie, stasera facciamo serata!”. La mia risposta è stata impulsiva: “Wow, mettetemi in lista”. Inizio a prepararmi e prima di uscire, lancio un’ultima occhiata allo specchio e penso: “Niente male, trentunenne, proprio niente male. Fatemi largo”.

Entro e i miei sensi vengono immediatamente sconvolti. Posto carinissimo, musica ascoltabile e tantissima gente. Ne fisso uno e penso: “Ma esiste davvero? Lui è vero?”. Sì, lo è. Fisico scolpitissimo, sguardo penetrante e mani curate. Lo osservo con la bava alla bocca e penso: “Basta crederci”. Ma passa un attimo e cosa vedono i miei occhi ingenui? Lui sta con lui. Aspetta, cosa? Lui sta con lui? Ripetiamo, Lui, quello lì, sta con quell'altro? Improvvisamente un vortice mi ingoia. Qui dentro non è come lì fuori. Lui sta con lui e lei sta con lei. Facciamo una piccola parentesi: ognuno può tranquillamente stare con chi gli pare purché sia felice. Sempre pensato.

Cavolo, ma lui no! Trascorro tutta la serata cercando di ballare e di bere. Ho preso una bottiglietta d’acqua naturale quando sono entrata e la sorseggio tristemente fino a fine serata. Ok, penso, Lui no. Ma ci sarà qui dentro qualcuno diverso come me?

A un certo punto, mi viene quasi un colpo. Lei mi sta fissando. Io queste situazioni non le so gestire. Sono un’abile imbranata. Lei mi guarda sempre di più e sempre di più si avvicina e io mi allontano. Sparisco in bagno e ci sto per un bel po’.

Ora capisco un sacco di cose. Quante volte mi è capitato di vedere in giro per la strada bronzi di Riace? Tante. Da oggi, ho aggiunto un tassello alla mia piccola esperienza in fatto di uomini. Nulla è come sembra. Lui, il belloccio che tanto se la tira e che non mi degna di uno sguardo, da oggi avrà per me finalmente una spiegazione: “Sophie, lui non ti guarda perché tu sei tu”.

Ora, ma perché tanto spreco? Consentitemi questa domanda. Dal mio femminile punto di vista è un autentico spreco.

Le mie gambe sono ancora doloranti e per vivere fino in fondo il lutto, mi sono rimessa a letto. Lo giuro, ancora un po’ e mollo la coperta. E poi che tristezza deludere quel tacco dodici. Da questa angolazione lo osservo ed è così triste: ha un chewing-gum attaccato e la cosa mi fa veramente schifo. Ti vendicherò, decolté nero!



Adesso, però, devo entrare in modalità “Saggio di Natale”. Oggi pomeriggio greggi di giovani creature si esibiranno su un palco e io sono stata invitata. Vado, nulla è come sembra!


Sophie 

giovedì 12 dicembre 2013

Incontri felici

Questa mattina sembrava uguale a tutte le altre e invece aveva in serbo per me un’idea illuminante.

Solito tragitto casa-lavoro, solita calca di gente, solita puzza ambulante. D'improvviso, una faccina nuova ha cambiato la mia giornata.

Quando l’ho vista salire sul bus ho provato un moto di gioia, di piacere, di serenità. Ed è stato in quel momento che ho deciso “Lei dovrà essere una mia amica”. Per forza di cose e per come stanno andando questi mesi, devo iniziare ad abituarmi all’idea e soprattutto a farmela piacere (l'idea). Mi ha guardato con quei suoi occhialetti bifocali, mi ha accennato un sorriso e mi ha chiesto: “Scendi alla prossima?”. Io, sfoggiando un sorriso da bambina innocente, le dico: “No grazie, stia pure”.

Indossava un abito blu cobalto quasi carta di zucchero (a me non starebbe male, in fondo… risalterebbero gli occhi scuri e la pelle olivastra), aveva le gambe coperte (addio ceretta) e i capelli nascosti (addio tinte, tagli e lavaggi frequenti). Mi ha conquistato, insomma.

Ma il momento topico l’ha raggiunto quando mi ha chiesto: “Che cosa ascolti?”. Io, imbarazzata, le rispondo: “Kasabian, li conosce?”, lei: “Mmm, no”. Io: “Mi caricano un sacco”. Lei: “Wow, li cercherò”. E mi sorride di nuovo.

Siamo state amiche per poco, anzi per pochissimo. Lei, una suorina vecchina, bellissima e delicatissima. Le ho voluto bene.

Purtroppo è scesa prima che le potessi chiedere il numero di telefono, mi ha salutato e mi ha detto: “Sei bella, lo sai?”. Io: “Grazie, sì, forse lo so”. Lei ha sbattuto leggermente le palpebre quasi a volermi dire “Brava bambina”.



Beh, se le cose dovessero andare ancora così, un ripiego ce l’ho già.


Sophie

venerdì 6 dicembre 2013

Caro Babbo Natale...

Carissimo Babbo Natale,

una lettera da parte mia non l’hai ricevuta mai. E siccome io non sono mai stata tanto brava quanto in questo 2013, eccola qui tutta per te. Forse è un po’ prestino ma per mettere a posto tutto quello che ti chiederò, devo giocare d’anticipo.


Hey barbetta bianca, quanto sono stata buona? Dai, ripetilo insieme a me: “Sophie, sono fiero di te e realizzerò tutti i tuoi desideri”. Lo hai detto, non fare la carogna e non girarti dall’altra parte! Capisco che stiamo attraversando una particolarissima congiuntura economica e che la coperta è troppo corta, l’evasione è troppo alta, lo spread per fortuna si è abbassato, la Germania picchia duro, il valore dell’export potrebbe migliorare, i fondi di solidarietà europei non bastano per le emergenze di questo Paese, i paradisi fiscali sono troppo lontani. 



Continuo? Ma no, tu sai già tutto. Dove eravamo rimasti? Ah, sì, quindi, date le precedenti non chiedo oggetti (quelli me li compro da sola) ma opere di bene.

Hai afferrato il concetto? Se vuoi, te lo spiego meglio. Ho tutta una serie di desideri che non costano proprio nulla. Ma se ti dico, niente, significa proprio neanche un centesimo. Non devi, in soldoni, togliere a nessuno per dare a me. E poi tu sei Babbo Natale e non Robin Hood.

Quello che ti chiedo però vorrei che fosse a fondo perduto. Nel senso, tu lo concedi ma poi io non voglio sentirmi debitrice. Se nel 2014 deciderò di essere meno buona rispetto a questo anno appena trascorso, non devi passare a ritirarlo.

Allora, parcheggia un attimo le renne e mettiti comodo.


Ti faccio un breve elenco:

Vorrei che C. superasse il concorso
Vorrei che A. trovasse un po’ di serenità
Vorrei che F. facesse chiarezza
Vorrei che F.a mi chiamasse un po’ meno al telefono
Vorrei che a F. facessero un contratto dignitoso
Vorrei che C. trovasse quel posticino carino in cui realizzare i suoi sogni
Vorrei che G. e I. continuassero a volermi bene come nell’ultimo anno
Vorrei che il mio papà smettesse di pensare sempre a noi figli e si preoccupasse di più per la sua salute
Vorrei che la mia mamma la smettesse di pensare troppo

Vorrei che tutti si preoccupassero un po’ più per gli altri e meno per se stessi

Ed io?

Lo so che non c’è niente da fare per il mio unico desiderio: è troppo grande e impossibile per chiederti di realizzarlo. Magari qualcuno lo chiederà per me. Ecco, confido in questo!

Ci risentiamo il prossimo anno. Mettiti subito a lavoro e vedi di darmi retta. Mi accorgo, barbetta, se hai nicchiato su qualcosa.

La tua brava e buona

Sophie

mercoledì 4 dicembre 2013

Auguri princess!

La mezzanotte non è ancora scattata e io sono in tempo! Ho corso come una matta per arrivare a casa, accendere il pc e scrivere per quella piccola donna che oggi ha raggiunto un nuovo traguardo. Sai, morettina, a me di te piace proprio tutto. Sei un piccolo portento, piena di energia, di bellezza e di amore.

Sei una di quelle donne che devono essere solo amate. Punto. Né una parola in più né una in meno. Ci sei tutte le volte che ti cerco, tutte le volte che chiedo un consiglio e, purtroppo, anche quelle volte in cui mi bacchetti.

La vita ti ha dato tanto ma ti ha anche chiesto tanto e tu con la determinazione che hai dentro quel corpicino minuscolo ma perfetto, hai saputo rispondere.



Ti voglio bene, ma così bene che neanche lo immagini. Mi sarebbe piaciuto che a festeggiare il tuo compleanno fossimo state in tre. Ti avremmo guardato negli occhietti vispi e ti avremmo regalato una torta fantastica. Piena di candeline, di cuoricini e di tanto, tanto amore.

Le vittorie arriveranno e anche le risposte che cerchi. E poi, vi ho fatto una promessa. Magari ci arrivi per prima tu. Shhh, non fare quel pensiero!

Auguri princess!


Sophie

lunedì 2 dicembre 2013

Amo

Di recente ho una strana fissazione con le poesie, i sonetti, i poemi, e anche le tragedie.
Ecco la poesia più bella che ho letto oggi.

In quanti modi ti amo? Fammeli contare.
Ti amo fino alla profondità, alla larghezza e all'altezza
Che la mia anima può raggiungere, quando partecipa invisibile
Agli scopi dell'Esistenza e della Grazia ideale.
Ti amo al pari della più modesta necessità
Di ogni giorno, al sole e al lume di candela.
Ti amo generosamente, come chi si batte per la Giustizia;
Ti amo con purezza, come chi si volge dalla Preghiera.
Ti amo con la passione che gettavo
Nei miei trascorsi dolori, e con la fiducia della mia infanzia.
Ti amo di un amore che credevo perduto
Insieme ai miei perduti santi, - ti amo col respiro,
I sorrisi, le lacrime, di tutta la mia vita! - e, se Dio vorrà,
Ti amerò ancora di più dopo la morte.




Panacea per il lunedì!

Jan

venerdì 29 novembre 2013

Felice Week End

Questa settimana vi abbiamo parlato tanto, del nostro Christmas mood, di favolosi abiti da sposa e Sophie ha condiviso con noi i suoi più intimi pensieri (oltre ad averci ricordato, con l'ironia e la schiettezza che la contraddistingue e che tanto amiamo, che il tempo passa!).

Adesso, però, vi lasciamo al vostro week end e, come chi non vuol disturbare chi riposa, ci allontaniamo in punta di piedi, zitte, zitte, augurandovi un fine settimana pieno di coccole.

Ci vediamo lunedì!

 
                       image via: the cinderella project

Ivi&Jan

giovedì 28 novembre 2013

Stammi bene... No.

Oggi sento, più forte che in qualsiasi altro momento, la necessità di condividere con voi un pensiero. E l’idea che non riesca a trovare una spiegazione logica, una pezza su cui appoggiarmi per dare una giustificazione, una risoluzione razionale, mi fa sentire nuda. Spogliata di anni di convinzioni, di certezze, di un “morto un papa se ne fa un altro”.

Quando due persone decidono di chiudere un rapporto, non considerano che a concludersi non sono solo i contatti fisici, telefonici, sentimentali. Il buongiorno la mattina e il “stanotte mi sogni?”, il “cosa facciamo questo weekend?”, “perché ti penso sempre?”. Non sono solo gli sguardi, le mani strette, gli abbracci. Improvvisamente si diventa estranei, come se l’avere condiviso intimità, pensieri riservati, azioni uniche, in realtà non appartengano più a nessuno.

Quando ci apriamo a una nuova storia, sentiamo prepotente la necessità di trasferire all’altro il nostro modo di essere, nella maniera più sincera e diretta possibile. Mostriamo le nostre debolezze, abbassiamo le difese. Parliamo di sincerità, pretendiamo sincerità e proviamo ad essere trasparenti.

Oggi sento un forte freddo al cuore. Tutto si riduce in una sterile forma di comunicazione, in cui gli elementi da trasferire riguardano questioni senza vita e senza sangue.

 

E allora mi chiedo: è possibile passare da un estremo all’altro? Come è possibile cancellare d’improvviso ogni cosa? Sì, una storia finisce e, come vi ho ripetuto altre volte ne finisco tante sotto questo cielo, restano i ricordi. Forse diventeranno ricordi dopo anni ma oggi sono solo pensieri da evitare.

Credo nell’amore eterno, nell’amore dei miei genitori, dei miei nonni. Credo nell’amore tradizionale, nella condivisione della vita. Nell’amore di due persone che diventano una e che per sempre si ameranno. Sono romantica, forse stupidamente.

Ieri mattina sono stata salutata con uno “Stammi bene”. Avrei preferito una non risposta, un neutro “ciao”, uno “scusami, ma sto lavorando”. Qualsiasi altra cosa, ma stammi bene, no.

Meno serena degli altri giorni.


Sophie

mercoledì 27 novembre 2013

Winter bride...

Care followers,
stamattina vento gelido e neve in arrivo. Siamo già in pieno inverno e pensando all'immagine della sposa ideale, non possiamo che immaginarla così: eterea, elegante, quasi regale.
Dalle passerelle di New York, abbiamo rubato le immagini della sfilata della collezione Autunno 2014 di Reem Acra.
Lussuosa ed elegante la sposa incalza sulla passerella con l'incedere di una dea tra sovrapposizioni di pizzi, diamanti, ricami in filo d'argento, silohuette morbide e sinuose.
Stupenda l'ispirazione anni '20 per il velo che alterna tulle e piume.
Il nostro abito preferito è il numero uno.
Scriveteci qual è il vostro!
Ivi&Jan
































martedì 26 novembre 2013

Dieci anni di tempo

Rinnovare la carta d’identità è presa di coscienza. Ieri mattina, mi sono alzata di buon'ora, sono andata a fare le foto e mi sono avviata verso il municipio. Una volta dentro, ho preso il mio numerino e ho dovuto attendere 19 rinnovi di carta d’identità: il tempo necessario per passare in rassegna i miei ultimi dieci anni di esistenza.

Un velo di tristezza ha coperto il mio volto. Tanto per cominciare la mia pelle era molto più tonica, gli occhi meno appesantiti e il sorriso aperto. In questa foto, invece, non ho neanche sorriso. Col passare di due lustri, ho maturato (sconsideratamente) che per le foto d’ordinanza non sia necessario sorridere. Dopo averla fatta, mi sono pentita di non avere sorriso. In fondo, non avrei amareggiato nessuno. Vi giuro che la prossima sarà come quella seguente. 








Ne è passata di acqua sotto i ponti. Ho vissuto stabilmente in due città, mi sono innamorata perdutamente di due uomini, mi sono infatuata per un altro, ho cambiato amicizie, ho conosciuto gente nuova che adesso è sparita, ho cambiato pettinatura solo una volta, mi sono laureata, ho cambiato più volte lavoro, ho cambiato idea sulla vita un giorno sì e uno no.

Sull’altezza ho mentito di qualche centimetro, ma chi non l’ha mai fatto? A noi piccoline, quel metro e cinq… proprio non va giù. Anche questa volta mi sono allungata un po’.

La mia nuova tessera è da adulta: è segnata la professione, la residenza non è più quella dei miei genitori, la foto è triste e dovrò rinnovarla nel 2024. 


Ho fatto rapidamente un calcolo ed io nel 2024 avrò 42 anni. Quarantadue, quarantadue, quarantadue. Come un’ossessa, continuavo a ripetere quarantadue.

Non vi nascondo il dolore profondo, la stretta allo stomaco, l’ansia della corsa.


Mi sono bloccata e mi son fatta una promessa: ho dieci lunghissimi anni per realizzare i miei desideri. Oggi ne ho uno che diventa tutti i giorni più forte, mi dà la spinta per credere che se veramente voglio qualcosa forse la otterrò. Chissà, si tratterà solo di un’illusione, di un inganno, di un po’ di zucchero per rendere meno amara la vita.

Io mi impegnerò fino in fondo e se non dovesse essere il desiderio giusto sarà assorbito dalle mille pieghe della vita. Passerà senza accorgermene così come sono passate tante altre situazioni. 


Io, intanto, lo alimento e chissà che un giorno non vi racconti che si è magicamente realizzato.

Incrociate le dita per me?


Grazie mille!


Sophie

lunedì 25 novembre 2013

A Natale... basta poco!

Buon lunedì,

si riparte e lo faciamo sulla base di quanto considerato nel fine settimana.

Le vetrine dei negozi questo week end pre-natalizio ci sono apparse diverse. Niente luci tipo "Las Vegas", niente renne animate, nessun effetto speciale e tutto era straordinariamente bello.

Anche se questo particolare periodo storico lo impone, noi riteniamo che dopo anni di eccessi avevamo proprio bisogno di ridimensionarci, di tornare all'essenza, a "ciò che basta".

Riscoprire il gusto di fare le cose a mano, di creare addobbi alternativi, di rispettare la natura e accendere solo le luci che occorrono.

W.D. quest'anno vi augura un Natale semplice, intimo, dove la parola d'ordine sia "quel che basta".

Ecco alcune idee.




 
                                                                                                                                  via 79 Ideas

Buona settimana!

Ivi

venerdì 22 novembre 2013

Tea bag diy

Buongiorno care followers,

oggi è venerdì e i nervi iniziano già ad allentarsi. 

Questo week end non voglio fare proprio nulla, solo godermi il tepore di casa mia, un film romantico sul divano, coperte calte che mi avvolgono e una buona tazza di tea, magari con una bustina fai-da-te come quella che vi presentiamo oggi. Non so se sono più innamorata del cuore attaccato al filo o dell'idea di una scatola piena di bustine e cuorici... forse di tutte e due le cose.
 
Imagem: Cupcakes and Cashmere 
via: Casarei  

Buon week end

Ivi

mercoledì 20 novembre 2013

TU...

                                  photo: Christian Oth Studio

domenica 17 novembre 2013

Una grande storia d’amore

In giorni popolati da falchi, colombe, aquile e pitonesse, la storia che mi ha colpito e fatto emozionare è stata quella di un Batkid. 

Miles Scott ha cinque anni ed è un bambino americano malato di Leucemia da quando aveva un anno e mezzo. Il suo sogno si è avverato: trascorrere un giorno da pipistrello e catturare i cattivi. 

A San Francisco la Make a Wish Foundation mette in scena un set con 13mila comparse. Per un giorno la città americana diventa Gotham City e Miles il paladino della giustizia. Un messaggio arriva anche dal Presidente degli Usa, Barack Obama, che, con gli occhi fissi in camera, gli dice: “Way to go, Miles, way to save Gotham” "Così si fa Miles, hai salvato Gotham City”.



Mi viene il vuoto allo stomaco, penso agli occhi increduli e stupiti del piccolo Miles, alla felicità che hanno provato i suoi giovani genitori, alla solidarietà che ha mostrato la città di San Francisco, alla dura realtà che da domani tornerà prepotente a casa di Batkid e d’improvviso le mie preoccupazioni hanno dei contorni più sbiaditi.

Buona domenica a tutti voi


Sophie

sabato 16 novembre 2013

Love Calling...

"Tu mi guardasti e mi parlasti di niente, e io mi accorsi che era questo che aspettavo da tempo".
Ivi&Jan

 

venerdì 15 novembre 2013

martedì 12 novembre 2013

"Nozze in Porto" - Un matrimonio Ibleo

Future spose siciliane, questo post è per voi!
Taccuino e penna alla mano, futuro sposo sotto braccio, scarpe comode e idee chiare: domenica 17 novembre 2013, si va tutte al Porto Turistico di Marina di Ragusa!


Una cornice d'eccezione ospiterà Nozze in Porto, la prima manifestazione in Provincia di Ragusa interamente dedicata al mondo del wedding, nel corso del quale potrete partecipare a ben 8 mini eventi.

Avrete la possibilità di trascorrere un’intera giornata, dalle 10 alle 23, insieme ai protagonisti del settore di fama locale e nazionale che proveranno a rendere il vostro SI’ un giorno unico e indimenticabile.


La loro filosofia è nuova: tramonta la figura del wedding planner per dare spazio a quella dell’event project manager che, assieme a tutti i partner, seguirà i futuri sposi dalla prima fase organizzativa del matrimonio, per poi affiancarli durante l’evento e accompagnarli ancora dopo, quando la giovane coppia si troverà a vivere una nuova dimensione.
 
Nozze in Porto vi presenterà un progetto che supera la semplice offerta commerciale di singoli operatori. Il suo obiettivo è ambizioso, ecosostenibile e di valorizzazione territoriale: promuovere il patrimonio monumentale, scoprire luoghi nuovi e amplificare i servizi dell’accoglienza.

Linee direttive che partono dalla naturale connotazione della Provincia di Ragusa come ‘wedding zone’, per la sua proverbiale suggestione ed attitudine, per le tradizioni e per la tipica convivialità che fanno del territorio ibleo un’idea perfetta anche per le coppie straniere.

"Le nozze sono senza dubbio un traguardo e dunque, idealmente, rappresentano l’ingresso in un porto sicuro. Ma è dopo quel giorno che si inizia davvero la storia di vita insieme, quindi allo stesso tempo le nozze rappresentano un nuovo inizio, consentono di “salpare” verso una nuova vita di coppia", dichiara Elena Cilia di 'Les Choses Faciles'.

Per saperne di più, visitate la pagina Facebook di Nozze in Porto cliccando 
QUI

Siete pronti a salpare?
Ivi&Jan

lunedì 11 novembre 2013

Sven, accontentati di questo post!

Brrr, che freddo questa mattina! Quando mi sono svegliata, con grandissima fatica, come tutti i giorni del resto, sentivo la pioggia sbattere forte sui vetri e il vento soffiare. Oggi sarebbe stata una di quelle giornate da manuale: letto-film-libro-cioccolata-divano-pizza-letto. 

E invece, è lunedì e il dovere mi reclama. Per mia fortuna, quando ho messo il piede fuori dal mio ambientino domestico, il cielo si è schiarito e la pioggia si è placata.

Ricordate la sventurata di qualche settimana fa? Quella che dovevo accompagnare dalla nonna dell’ex? Ieri sera, me la sono trascinata a casa. 


Nel weekend sono stata fuori e Sven (Sven-turata) mi ha raggiunto ieri a pranzo. Le sue condizioni erano veramente pessime: capelli arruffati, occhio calante, fumo nervoso e lamento continuo. Sul treno di ritorno, dopo aver affrontato per la milionesima volta lo stesso discorso, le dico: “Questa sera vieni a casa da me, prendiamo una pizza e guardiamo un film”. 

Lei tentenna, poi accetta. Serata carinissima. I lineamenti appaiono più rilassati, il fumo nervoso è quasi limitato, le intenzioni sono positive. Prima di andare a dormire, le propongo l’infuso della sera: una concentrazione di melissa che la sbatte a letto ronfante. Questa mattina saremmo dovute uscire insieme per andare a lavoro, ma un contrattempo posticipa il mio ingresso in ufficio. Lei va via, io temporeggio a casa. 

Salgo sul bus e saltellando da un pensiero a un altro, a una fermata intermedia, chi vedo scendere dal mio stesso bus? Lui, il nipote. Mai incontrato in giro da nessun'altra parte. Avrei voluto abbandonare il bus e avrei voluto riempirlo di così tanti pugni in faccia da ridurlo a brandelli. Lui, sta rovinando la vita di Sven. Lui, è presente in tutti i nostri discorsi. Lui, è Lui. Ma posso macchiarmi di un delitto? Posso vendicare una donna in lacrime? Posso? No. Con la faccia come un melone, lo chiamo. Lui si gira e mi saluta. È sorpreso. Io cerco di memorizzare quante più informazioni possibili: abbigliamento, espressioni, postura. So già che mi potrebbe essere puntata una lampada in faccia e dovrò raccontare nei dettagli quel secondo e mezzo di incontro. So già quale sarà la prima domanda: “Era da solo?”. Sven, stai tranquilla era da solo. Riflettendoci meglio, una donna dietro di lui c’era. Piccoletta, con la schiena un po’ curva, vestita un po’ all’antica. Sarà stata la nonna? Dai Sven, scherzo! Tanto lo sai che all’infuori di questo post non ti dirò nulla. 

Ieri sera alle ore 20 abbiamo scelto la congiura del silenzio. Funzionerà? Ma certo che andrà bene e poi ho così tante cosucce da organizzare in vista della mia partenza. Ve ne ho già parlato? No? Azz…


Ps. Sven, hai dimenticato il kit per i ciechi! 

Sophie

mercoledì 6 novembre 2013

Anche io come Bartleboom

Posa la penna, piega il foglio, lo infila in una busta. Si alza, prende dal suo baule una scatola di mogano, solleva il coperchio, ci lascia cadere dentro la lettera, aperta e senza indirizzo. Nella scatola ci sono centinaia di buste uguali. Aperte e senza indirizzo.

Ha 38 anni, Bartleboom. Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare la cosa con grande serenità.

Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e le scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi, se non a lei? Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle

- Ti aspettavo.

Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni - i giorni, gli istanti - che quell’uomo prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell’uomo

 - Tu sei matto.
E per sempre lo amerà.


(Oceano Mare - Alessandro Baricco)


Sophie

venerdì 1 novembre 2013

Happy Bday Ivi!

Le lettere d’amore non si scrivono solo agli amanti ma a tutti coloro che ne meritano una. E tu, la meriti! 

Pensavo di tenere queste poche righe riservate ma poi mi sono detta che i sentimenti belli vanno condivisi. 

Sei bella ma non solo perché sei bionda e hai gli occhi chiari. Tu sei bella perché ci sei e ci sei anche quando non puoi. Anche quando i pensieri che hai ti richiederebbero di non avere quelli degli altri, i miei.

Oggi è il tuo compleanno e mi sarebbe piaciuto essere con te, anche solo qualche momento per guardarti negli occhi e ringraziarti. Ma tu capisci sempre tutto e io sono solo triste di non averti avuto accanto molto prima. Ma non pensiamo al passato e neanche al futuro, oggi ci sei e questo mi basta.



Ti auguro il meglio che la vita possa donarti e spero di poter esserti vicina nel bello e nel cattivo tempo.

Adesso scappo, ho ancora i capelli bagnati e mi stanno aspettando. Chissà che oggi davanti a una vetrina di Miù Miù non ci scappi qualcosa. Per te, per te!


Sophie